Il giorno 20 ottobre 2017 le classi 4ª e 5ª dell’indirizzo Grafica e Comunicazione dell’I.T.G. “Nervi” di Altamura, nell’ambito dell’alternanza scuola – lavoro, accompagnati dalla Prof.ssa Lisanti Annadora, dalla Prof.ssa Loiudice Floriana e dal Prof. Di Donna Angelo Michele, hanno visitato la mostra intitolata: “PhEST – See Beyond the Sea” – festa internazionale di fotografia.
Organizzato con la direzione artistica di Giovanni Troilo e la curatela fotografica di Arianna Rinaldo, il festival ha offerto un percorso non solo artistico, ma anche fisico grazie all’itinerario espositivo che ha permesso l’accesso a luoghi inediti della città, che ha ospitato le tredici mostre di artisti internazionali.
La visita è cominciata dal porto vecchio di Monopoli. Siamo stati catapultati in un mondo fatto di Tronchi e chiome illuminate da potenti torce ritratti in gigantografie dalla macchina fotografica del fotografo argentino Alejandro Chaskielberg.
Sin da subito, l’attenzione è stata catturata dal tema degli ulivi presenti nel territorio pugliese da oltre 3.000 anni: una pianta protagonista della storia delle civiltà che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Proseguendo per le viuzze del centro storico, nel solco della mostra itinerante, siamo arrivati davanti al castello di Monopoli, un fortilizio voluto dall’Imperatore Carlo V d’Asburgo. Nelle suggestive stanze del castello siamo stati “rapiti” da altre due bellissime retrospettive fotografiche. La prima, intitolata “Mega Mecca” curata dal fotografo italiano Luca Locatelli. Con i suoi scatti fotografici, ci ha mostrato come negli ultimi anni La Mecca si sia trasformata in una delle destinazioni più ricercate e sfarzose del pianeta. Il complesso Bell Tower, con i suoi 601 metri di altezza detiene una serie di record mondiali: l’albergo più alto del mondo, la più alta torre con un orologio, il più grande orologio da facciata e la più grande area di grattacieli. Strade, strutture sanitarie, trasporti pubblici si sono affiancati ai grandi cantieri per il rinnovamento della Grande Moschea e la costruzione di hotel extra lusso da cinque stelle in su. Questi nuovi, lussuosi edifici andranno ad aggiungersi agli oltre 500 negozi che circondano già tutta l’area intorno alla Kaaba, con i brand occidentali più apprezzati ospitati nei centri commerciali a pochi metri dalla Masjid al-Haram e dalla Kaaba, il centro sacro dell’Islam.
La seconda retrospettiva fotografica, intitolata “La battaglia per Mosul” del fotografo olandese Eddy van Wessel. Con il suo approccio giornalistico ma con un forte tocco personale, ha saputo documentare attraverso le emozionanti foto, la continua guerra in Iraq, tra le altre. Il lavoro incluso in mostra espone la lotta per la riconquista di Mosul da parte delle forze irachene contro il cosiddetto Stato Islamico. L’intimità e la vicinanza, la scelta di permettere alle sue emozioni di trapassare la scena, rende queste immagini alquanto uniche nel panorama della fotografia di guerra.
Nella bellissima location in esterno della Muralglia di Porta Vecchia, abbiamo potuto ammirare le tre serie fotografiche di Osborne Macharia, nato e cresciuto a Nairobi, Kenya, le serie presentate a PhEST sono tre e rappresentano identità costruite con lo scopo di provocare uno spostamento nella percezione dell’immaginario e una rottura degli stereotipi legati alla rappresentazione dell’identità africana. Ha sviluppato uno stile fotografico che definisce Afrofuturismo, uno stile narrativo di fotografia indipendente che mette in evidenza tre principi chiave, ovvero Cultura, Fiction e Identità, attraverso uno storytelling al confine tra realtà e fantasia, che crea una piattaforma potente per trasmettere messaggi politici e sociali importanti.
Il maestoso palazzo Palmieri, che si trova nel centro storico di Monopoli, è stato il fulcro della nostra visita.
Allestita in una stanza al piano terra del palazzo, la mostra intitolata “Passeggeri” realizzata dal fotografo madrileno César Dezfuli, ha catturato la nostra attenzione. Il primo agosto 2016, 118 persone sono state salvate da un gommone alla deriva nel Mediterraneo, a 20 miglia nautiche dalla costa libica. Una delle tante centinaia di barche che sono state recuperate su questa via migratoria negli ultimi anni. Nel tentativo di dare un nome e un volto a questa realtà, di umanizzare questa tragedia, ha portato avanti un lavoro di documentazione composto da 118 ritratti di tutte le persone che viaggiavano su quella stessa imbarcazione, fatti pochi minuti dopo il salvataggio. Le loro facce, lo sguardo, i segni sui corpi, i vestiti, tutto riflette lo stato fisico e psicologico in cui si trovano in un momento che ha già segnato la loro esistenza per sempre.
Salendo al piano nobile dell’abitazione marchesale, in un dedalo di stanze quasi tutte affrescate, abbiamo apprezzato lo stile fotografico di Azadeh Akhlaghi nata nel 1979, lo stesso anno della rivoluzione iraniana, anno zero della Repubblica Islamica.
Il progetto fotografico composto da 17 ricostruzioni di tragiche morti della storia iraniana, ci ha permesso di apprezzare la drammaticità fotografica di Azadeh, la cui storia e memoria confluiscono nel mettere in scena i frammentati traumi della sua nazione, ricordando ciò che deve essere scordato, spietato nei confronti di ciò che dovremmo lasciare andare. Anche se le immagini sono fortemente cinematografiche, come fotografie ricordano l’arte religiosa del Rinascimento, le passioni e le agonie dei personaggi, congelati nel tempo.
Muovendoci da palazzo Palmieri, siamo giunti all’ultima tappa del nostro viaggio, la chiesa sconsacrata SS Pietro e Paolo. All’interno, una sorprendente serie di scatti dal titolo “Diagnosis” di Emile Ducke, fotografo tedesco. Un treno percorre viaggi quindicennali, dieci volte l’anno fermandosi in circa 8 stazioni per ogni viaggio. I 17 medici e i loro assistenti esaminano gratuitamente circa 150 pazienti al giorno per un totale di circa 15.000 l’anno.
In conclusione, possiamo dire che questa mostra ha rapito i nostri sensi. PhEST See Beyond the Sea attraverso la fotografia, ci ha permesso di guardare alle terre lambite dal Mare Mediterraneo. Da un punto di vista didattico, l’esperienza maturata dagli studenti permetterà in sinergia con gli intenti educativi della scuola di sviluppare esperienze coerenti alle attitudini e alle passioni di ogni ragazza e di ogni ragazzo.
Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi.
Prof.ssa Lisanti Annadora
Prof.ssa Loiudice Floriana
Prof. Di Donna Angelo Michele