Le classi IIAi, IICi, IIAc, IIIAc e IIIBi dell’Itis Galilei e la IIIAg, IIAm, IIAg, IIICc dell’Itg Nervi accompagnati dai docenti, sabato 26 Novembre, si sono recati nelle grotte di Castellana per assistere alla rappresentazione dell’Inferno di Dante “Hell in the Cave”.
Uno staff di oltre 50 attori e ballerini che utilizza tecnologie all’avanguardia e una rete regionale di cooperazioni tra gli animatori, artigiani e fornitori di servizi locali. Questi elementi sono la base per “Hell in the Cave – versi danzanti nell’aere di fosco” un ambizioso progetto ispirato a una delle più grandi opere della letteratura mondiale di tutti i tempi.
La performance è nelle grotte di Castellana, uno scenario spettacolare. “Hell in the Cave” è uno spettacolo multimediale che fa uso di tutto l’ambiente naturale, nel pieno rispetto delle sue caratteristiche.
La dinamica innovativa dello spettacolo cattura l’attenzione del pubblico in una straordinaria avventura nell’inferno dantesco. L’Inferno della Divina Commedia di Dante a 60 metri di profondità, vuole rappresentare alcuni dei nove gironi in cui l’autore divide l’Inferno, per punire coloro che in vita si sono macchiati di un ben definito tipo di peccato.
Durante il cammino per arrivare nella grotta, si incontrano diversi personaggi che rappresentano i dannati dell’Antinferno e su tutti svetta Lucifero; grazie a quest’ultimo abbiamo assistito alla rappresentazione dei canti più significativi dell’Inferno tra cui quello di Paolo e Francesca, emblematiche figure di amanti entrati a far parte dell’immaginario popolare sentimentale a cui Dante dedica buona parte del 5° canto della Divina Commedia.
Quello di Ulisse che fa parte del 26° canto e infine quello del conte Ugolino che Dante colloca nel nono cerchio tra i traditori della patria.
Il canto 15° dell’Inferno dantesco si svolge nel terzo girone del settimo cerchio, ove sono puniti i violenti contro Dio, natura e arte. Qui appunto, abbiamo un uomo rinchiuso in una sfera con un completino intimo femminile; al di fuori, non volendolo toccare, troviamo coloro che sono contro gli omosessuali e lo strattonano da una parte all’altra in segno di disgusto.
Dopo un forte applauso e lo spegnimento delle luci offuscate che in precedenza illuminavano, assistiamo ad altre piccole rappresentazioni, una più affascinante dell’altra. Infine la grotta viene illuminata da una fortissima luce, e una bellissima ragazza con indosso un lungo abito bianco, scende dall’alto; essa rappresenta Beatrice, la cui presenza nel poema la abbiamo nel 2° e nel 21° canto del paradiso. Beatrice lascerà poi il posto a una terza guida che accompagnerà Dante nell’ultima parte del viaggio fino alla visione di Dio. (Per il presente articolo si ringraziano la prof.ssa E. Sanrocco e gli alunni Petruzzi e Falcicchio [III Grafica] ).