Oggi 10 febbraio è il Giorno del Ricordo di una delle pagine più buie della storia contemporanea. Fra il 1943 e il 1947 oltre 10mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, le cavità carsiche ai confini orientali per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia. Un genocidio riconosciuto ufficialmente nel 2004, con la legge numero 92 che istituì appunto la “Giornata del Ricordo”, in memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo delle comunità giuliano-dalmate e istriane. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita ufficiale negli Stati Uniti, nel rinnovare la memoria delle tragedie e delle sofferenze patite dagli italiani nella provincia di Trieste, in Istria, a Fiume e nelle Coste dalmate si è augurato che “la storia e la memoria comune possano fornire un grande aiuto per guardare al futuro e per scacciare dal destino dei nostri figli ogni pulizia etnica e ogni odio razziale”. Anche il premier Matteo Renzi ha scritto su Twitter: “Ricordiamo sempre le vittime e i nostri fratelli costretti a espatriare”. (Tratto dal quotidiano La Repubblica 10 feb. 2016)
Oggi si rende onore agli italiani che pagarono con una morte terribile il loro attaccamento alla nostra Patria.
Per non dimenticare.