“…Costruire una società fraterna significa lavorare per eliminare le ingiustizie e le disuguaglianze che ancora caratterizzano il mondo …”
[Luigi Palombella – governatore Rotary Distretto 2120]
Di seguito le motivazioni dell’ esperto fotografo selezionatore:
“Per la forza espressiva, il cromatismo e l’impianto compositivo dell’immagine. Per aver interpretato in chiave delicata una quantomai scontata e abusata soluzione. Tutto in questa immagine è potente: a) il gesto deciso e mai aggressivo di braccia e mani, a sottolineare la necessità e non l’obbligo ad essere trafitti dal fiore della pace; b) la scelta del mezzo, una fionda, che tanto richiama il giovane Davide ed il possente Golia: la pace si costruisce con mezzi semplici, con le mani, non è necessario mostrare le armi; c) il bianco candido del vestito della fanciulla, più presente e potente della minaccia che entra dall’angolo in alto a destra del fotogramma, a sottolineare l’urgenza di risolvere la questione prima che a pagarne le spese siano proprio le generazioni più facili da colpire: non c’ è futuro se non si lasciano vivere i bambini; d) lo sguardo della bambina: fermo, gentile, sincero, ti tiene a sé come in un abbraccio e al tempo stesso non riusciamo a staccarci da quello sguardo, a ribadire le singole responsabilità nel disegno generale e al contributo che ciascuno può dare nel processo di pace.”
(la canzone “Where have all the flowers gone?” cioè “Dove sono finiti tutti i fiori?” quì cantata da Marlene Dietrich un pò richiama alla memoria il detto latino: “Ubi sunt qui ante nos fuerunt?” traducibile con “Dove sono quelli che furono prima di noi?”. In questo contesto impone una profonda meditazione sulla morte dovuta alle guerre. )
Ci complimentiamo con la prof. Maria Mongelli per il risultato brillante ottenuto lavorando insieme ai suoi alunni della quarta B informatica dell’Itis “Galilei”.
Al concorso hanno partecipato anche le ragazze della classe I A Moda dell’Itg “Nervi” (supportate dal prof. N. Vulpio) con un breve cortometraggio apprezzato dalla giuria.
Ma non è forse questo un esempio della vera e classica buona scuola?… quella senza mezzi e strumenti particolari.. ma dotata di passione, cultura, creatività e spirito democratico.